A - Percorso cronologico del sito di Castelseprio
Dalla Preistoria al Rinascimento
Il luogo in cui sorgeranno in età altomedievale il borgo e l’insediamento fortificato urbano di Castrum Sibrium, ricordato in fonti scritte di VII secolo, è frequentato fin dall’età preistorica e protostorica, come testimoniano i materiali rinvenuti in tutta l’area, databili tra la fine dell’età del Bronzo e la prima età del Ferro (X-VIII secolo a.C.).
Alcune tracce indicano un probabile insediamento nell’area durante l’età romana imperiale senza che sia possibile definirne i caratteri. A partire dall’epoca tardoromana inizia probabilmente una più intensa occupazione dell’altura, in relazione alle esigenze militari di controllo della valle dell’Olona e dell’importante via di comunicazione tra Como e Novara. La fortuna del luogo si lega infatti alla sua posizione strategica, che porta alla nascita del castrum tra V e VI secolo, in età gota. Successivamente, con i Longobardi che occupano l’altura verso la fine del VI secolo, il castrum acquisisce un ruolo primario nel controllo amministrativo e giurisdizionale di un ampio territorio, la Giudicaria del Seprio.
Nel 774, con l’inizio della dominazione franca, all’aristocrazia longobarda si affianca quella alamanna e franca.
Dal IX fino all’XI secolo governano l’area circostante il castello i conti del Seprio che dominano con un privilegio ereditario l’antica Giudicaria trasformata in Contado. Castel Seprio conserva la sua importanza anche in età medievale, ma la graduale ripresa economica e sociale di Milano finisce per comprometterne l’autonomia. Il castrum, divenuto castello, viene coinvolto nelle lotte per il potere che contrappongono Impero e Comuni, Como e Milano, i Visconti e i della Torre. Questi ultimi trovano rifugio a Castel Seprio, dove sono sconfitti nel 1287 dall’esercito di Ottone Visconti, che espugna il fortilizio e ne ordina la demolizione per evitare che diventi nuovamente una roccaforte nemica. Da questo momento nessuno potrà più ricostruirvi o abitarvi, a eccezione dei pochi religiosi presenti nel Conventino di San Giovanni, eretto sull’altura, o dei canonici preposti allo svolgimento delle funzioni liturgiche della pieve di San Giovanni, fino a che, nel XVI secolo inoltrato, anche il ruolo parrocchiale sarà trasferito alla chiesa di Carnago.