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Area del castrum: affreschi

Castelseprio (VA)_Antiquarium del Parco Archeologico_Sala 3_ Vetrina per l'esposizione di frammenti di intonaco e di affresco. Illuminazione interna dall'alto a led e didascalie su consolle interna
Appartenenza oggetto
Proprio
Categoria
Elemento architettonico
Città
Castelseprio
Luogo di conservazione
Antiquarium

Descrizione breve

Nell’Antiquarium è raccolta una selezione dei quasi quattromila frammenti di intonaco dipinto provenienti dall’area archeologica di Castel Seprio, recentemente censiti e sottoposti a pulitura e in qualche caso a restauro e ricomposizione; a essi si aggiunge un frammento di muratura a profilo curvilineo con intonaco dipinto, resto probabile di un semicatino absidale, forse dell’XI secolo.
A parte un piccolo nucleo proveniente dagli scavi del 2007 nell’area del San Giovanni, i pezzi risultano per la maggior parte di incerta provenienza, ma riferibili con tutta probabilità agli edifici di culto dell’area del castrum.
Il grande numero di frammenti è raggruppabile in insiemi solo parzialmente definibili tipologicamente e cronologicamente, a causa della mancanza di dati sui contesti di provenienza. I gruppi si distribuiscono in un arco cronologico piuttosto ampio.
I pezzi di più precoce datazione si collocano intorno alla metà dell’XI secolo e sono certamente riferibili alla decorazione di un edificio ecclesiastico (resti di panneggi, un frammento con un rotulo e lacerti di una testa aureolata). Di simile datazione sono frammenti di incorniciature e di decorazioni a tappezzeria, tra cui spicca una notevole variante del motivo ornamentale cosiddetto “a pelte” alternate cromaticamente.
A epoca più tarda (XIV-XV secolo) si riferiscono invece rari frammenti di incorniciature imitanti minute tarsie marmoree; in un caso si conservano resti di almeno due iscrizioni dipinte.
Databile al pieno Cinquecento è infine un gruppo consistente di frammenti con imitazioni pittoriche di incrostazioni marmoree, resti di finte lesene in ocra gialla, con una parte di capitello a foglie, e cornici con motivi “a cani correnti” o a trafori in colore rosso/paonazzo, riferibili a profilature di sguanci di finestre o di porte, a testimonianza del discreto livello qualitativo degli edifici ancora in età tarda, riconducibile a committenze di rango forse nell’ambito del capitolo dei Canonici di San Giovanni.
La consistenza dell’insieme di frammenti segnala la vitalità artistica del centro di Castel Seprio prima e dopo la distruzione ordinata nel 1287 dall’arcivescovo milanese Ottone Visconti, a seguito della quale solo gli edifici di culto vennero preservati e mantenuti in uso fino a epoca relativamente recente.

Tappe dell'itinerario

Antiquarium. Sala 3 e 4

3

Sala III, Italia, Lombardia, Varese
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