Fondazione
La chiesa, originariamente ad aula quadrata con abside quadra, ambedue voltate, fu ampliata nel XVI secolo con l’aggiunta di un vano antistante, eccedente per misura l’aula originaria.
Alla metà del ‘500 l’abside venne affrescata con la raffigurazione della Pietà, opera di un pittore di scuola vercellese, che vi appose la firma: France de Gattinaria pingebat. La nuova facciata, con portale e finestre laterali, fu obliterata successivamente da un vasto corpo di fabbrica, alto quanto l’edificio preesistente. Forse in quell’occasione venne alterato il portico interno, oggi visibile solo parzialmente per l’ala orientale.
Agli inizi dell’Ottocento, a seguito delle soppressioni napoleoniche, la struttura passò in proprietà dei conti Archinto che la trasformarono in cascina. La ruralizzazione dell’edificio comportò la riduzione dell’abside in piccolo oratorio permettendo così la buona conservazione degli affreschi.
L’interesse storico del convento venne riconosciuto nel 1912, ma solo nel 1988 fu acquisito dallo Stato. Nel 1990 si avviarono i primi interventi di restauro.
Nel Duemila ebbero inizio i restauri e la rifunzionalizzazione del complesso, in quanto ideale sede espositiva del Museo (Antiquarium) del Parco Archeologico di Castelseprio.
Per ulteriori informazioni è possibile scaricare il volume "Parco archeologico Castelseprio il castrum e il borgo - Guida all'antiquarium", della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia.
>